Recensione
Fu come sentire esplodere l’universo dentro di me. Caos che si tramutava in ordine. Desolazione che sbocciava in vita. Terrore che diventava speranza.
Balto: insegnante mollato dal suo fidanzato quando lui voleva proporre di fidanzarsi. Torna a Peony Shores dopo dieci anni di assenza per cercare di rimettere a posto i pezzi del suo cuore e della sua esistenza.
Diego: quando Balto lascia Peony Shores Diego è un ragazzo gracile, nei dieci anni successivi si definisce il corpo, marchiando i suoi muscoli da svariati tatuaggi.
I due si rincontrano casualmente, e entrambi cercano di ricucire l’amicizia di un tempo. Ma qualcosa non li soddisfa appieno ed è la ricerca di quel qualcosa che alimenta questa storia.
La scrittura di Christian Cannvò è fluida e questa storia mi ha coinvolto appieno. In vari momenti mi sono trovato con l’impressione che il racconto potesse essere giunto quasi al termine domandandomi cosa Christian si poteva inventare di più per continuare la storia, e ogni volta la storia ha preso una piega inaspettata che ha alimentato la curiosità nel proseguire con la lettura.